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Questo volume, attingendo principalmente da memorie autobiografiche inedite e dai copiosi e poco conosciuti fascicoli del casellario politico, ricostruisce le numerose ed eroiche storie dei tanti antifascisti gravinesi che nella propria città quanto a Bari, in Argentina quanto in Francia, in Svizzera quanto negli Stati Uniti, al carcere quanto al confino, si oppongono al fascismo. Una strenua e drammatica lotta che non manca di martiri, che affonda le proprie radici nella fine dell'Ottocento quando l'utopia di "sovvertire" l'ordine costituito del latifondo parassitario e affamatore è incarnata dal socialismo. È così che l'apostolato del giovane avvocato Canio Musacchio incontra notevole adesione tanto che la città assume rapidamente fama di rossa e sovversiva. Una fama che neanche la violenza squadrista, irriducibilmente contrastata sia prima che dopo l'avvento della dittatura, riesce a sradicare, ma che, almeno in parte, si spiega con la natura stessa del fascismo meridionale.